Carta dei Servizi
Comunità residenziale educativa
Preambolo
La Carta dei Servizi, oltre a fornire una maggiore conoscenza del Servizio offerto, vuole essere una trasparente condivisione del modello programmatico, organizzativo, educativo e metodologico. Il progetto cerca di realizzare un cammino in cui tutti sono protagonisti attivi che interagiscono insieme.
La Mission della Comunità educativa Il Gelso è di accogliere minori che, lungo il percorso della loro storia di vita, si trovino nella necessità di essere accolti in un ambiente diverso dalla loro famiglia di origine. Abbiano bisogno di uno spazio fisico e psicologico pervaso da un’atmosfera familiare.
Figure adulte di riferimento possano trasmettere un modello di vita e possano avere un ruolo educativo sereno e sicuro, le relazioni siano consolanti e rassicuranti. Si possa ricostruire una condivisione della quotidianità, della propria vita intima e personale per riagganciare un percorso di crescita e maturazione che può essere stato rallentato o bloccato.
Il Gelso è un’offerta educativa che si colloca all’interno della Rete dei servizi del territorio. Opera in stretto contatto ed in sinergia con i Servizi Socio Sanitari di riferimento, il Tribunale minorile ed in stretta simbiosi con tutte le risorse che il territorio può offrire.
Esperienza di accoglienza della Grazia e Pace Coop sociale a r.l.
Nel 1974 nasce la prima esperienza d’accoglienza che si chiama Comunità d’accoglienza “Grazia e pace”. Una struttura residenziale che accoglie tutti coloro che bussano alla porta perché hanno bisogno di aiuto.
Nel 1997.nasce la Grazia e pace Cooperativa sociale a r. l. , ai sensi della Legge 381 del 1991.
Fioriscono poi varie esperienze d’accoglienza che nascono per rispondere ai bisogni emergenti e per condividere una mission di ascolto, di attenzione, di solidarietà con tutti coloro che si ritrovano in situazioni di difficoltà.
“Comunità del Samaritano”, Comunità Alloggio psichiatrica, per accoglienza di persone con disagio psichico a Saiano di Cesena
“Il Germoglio, Comunità in rosa” e “Comunità la Fonte”, Comunità per gestanti e per madri con bambino, per l’accoglienza di donne sole o con minori a carico, in situazioni di bisogno a Diegaro ed a Saiano di Cesena.
Comunità di San Miniato, Comunità di prima accoglienza per l’accoglienza di donne in emergenza abitativa, a Cesena.
Mission della Comunità educativa Il Gelso
Il progetto della Comunità educativa Il Gelso nasce originariamente dalla necessità di offrire un’accoglienza ai minori quando le madri che si trovino in grave difficoltà e siano impossibilitate a svolgere la loro funzione materna per qualche periodo, lasciano alla comunità la presa in carico totale del minore.
Si apre quindi al territorio per offrire la propria esperienza ed un servizio residenziale d’accoglienza per la tutela e l’educazione dei minori che ad essa vengano provvisoriamente affidati.
Lo scopo principale dell’accoglienza è quello di recuperare per quanto possibile il rapporto con la madre ed il nucleo familiare di origine.
La cooperativa Grazia e pace Coop. sociale a r. l., persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, attraverso lo svolgimento di attività socio sanitarie ed assistenziali.
L’offerta del servizio si fonda su alcuni principi fondamentali in cui si radica poi il lavoro dell’équipe educativa.
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Uguaglianza ed imparzialità: gli interventi educativi vengono erogati nel rispetto dei diritti dei minori senza discriminazione di alcun genere, come sancito dalla Carta dei diritti del Fanciullo (Onu, 1989).
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Centralità del minore: la centralità del minore è anteposta a quella della struttura; dopo un primo momento di accoglienza ed osservazione si definiscono gli obiettivi del percorso comunitario, che vengono periodicamente rivisti e valutati anche con l’Ente inviante; sono tutelati i bisogni individuali ed affettivi di ogni minore.
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Tutela ed accompagnamento: la Comunità, oltre ad essere “spazio” tutelante e contenitivo, persegue l’obiettivo di accompagnare i minori durante il periodo di permanenza presso la struttura e predispone le basi per un’autonomia socio-relazionale successiva.
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Continuità e progressione: la vita di condivisione nel gruppo favorisce l’acquisizione di consapevolezza delle esperienze cognitive ed emotive attuali e precedenti. Il minore è accompagnato dall’educatore per vivere con consapevolezza l’esperienza di vita comunitaria, per qui leggere ed interpretare la propria storia e per proiettarsi nella speranza verso il futuro.
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Rispetto della privacy: la tutela dei dati sensibili è garantita a norma della legislazione vigente.
Gli spazi della condivisione: l’habitat
La Comunità educativa Il Gelso è situata a Diegaro di Cesena, Via Chiesa di Diegaro 101, in una zona tranquilla e periferica della città. Alzando lo sguardo, si possono contemplare le colline che lambiscono la pianura e si possono sfiorare con la vista campi verdeggianti, vigneti e colture agricole di ogni specie.
La nuova struttura sorge accanto a “Il Germoglio, Comunità in rosa”, Comunità per gestanti e per madri con bambino. Ben visibile e distinta da essa la Comunità educativa vuole rappresentare un servizio d’accoglienza parallelo per articolare la qualità dell’offerta e per offrire una risposta alle situazioni anche di estrema difficoltà e di estremo disagio sociale.
Si articola in quattro blocchi, posti al piano terra, sfasati in modo da restituire alla vista una piacevole variazione di piani e un grazioso movimento che abbellisce la struttura.
L’immobile è costituito da quattro camere per otto posti letto, tre bagni, un soggiorno con spazio/camera per l’operatore, una cucina, una camera con bagno per la pronta accoglienza, un vano lavanderia, uno spazio porta biancheria ed un ampio salone per le attività di animazione, di studio, d’incontro. All’esterno si apre un vasto parco verdeggiante che offre un utile area per lo svago, per l’animazione, per il gioco di gruppo ed eventuali laboratori formativi e di impegno lavorativo.
Progetto educativo generale
Il Progetto educativo generale è quello di accogliere n. 8 minori in residenza, più n. 1 posto per pronta accoglienza. Totale posti n. 9.
L’invio avviene in stretto connubio con i Servizi sociali.
La Comunità ripropone un modello di vita familiare, senza simulare la famiglia, aiuta a vivere esperienze di appartenenza e separazione, di autonomia ed unione in grado di sostenere affettivamente e materialmente il percorso di crescita dell’identità personale del minore.
Offre uno spazio protetto in cui trovare un sostegno e ritrovare la serenità del proprio cammino di crescita. Innanzitutto il progetto offre un ambiente socio-relazionale comunitario, degli spazi di vita, di gioco, di attività per crescere nella consapevolezza di sé, del proprio corpo, della propria mente, di tutta la propria identità in movimento.
Fondamentale rimane, ove possibile, il rapporto con la famiglia d’origine. Ogni possibilità di incontro verrà favorita per accrescere la consapevolezza del proprio vissuto e ricostruire un insieme di relazioni autentiche.
La Comunità mette a disposizione anche Spazi neutri per l’incontro con le famiglie, dove le relazioni possano essere osservate e monitorate..
Scopo prioritario educativo è l’autonomia, la maturazione di una identità solida ed equilibrata e l’espressione della propria libertà interiore .
Mezzi indispensabili sono la comunicazione, il dialogo, la relazione con gli altri e con le figure adulte rappresentate dai responsabili, dagli educatori ed eventuali volontari e i tirocinanti che partecipano ai progetti della Comunità “Il Gelso”.
Attraverso i Progetti educativi individuali, condivisi con i Servizi invianti, si ridefiniscono le esperienze di disagio vissute dal minore e si traccia un nuovo percorso di vita. Quindi si individuano gli strumenti più efficaci per affrontare un percorso di crescita rispettoso delle attitudini e delle specificità del minore ma anche degli obblighi che gli ambienti della vita sociale impongono.
L’ambiente comunitario che si crea attraverso l’interazione di gruppo ed il rapporto con gli educatori privilegia, come peculiare strumento educativo, l’esperienza della condivisione.
Gli Obiettivi dell’intervento educativo si possono così articolare:
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imparare a riconoscere la reciproca appartenenza, il reciproco bisogno, la reciproca utilità;
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conoscere ed accogliere se stessi, per imparare a a costruire legami e relazioni;
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imparare a crescere lasciandosi guidare e sostenere, accogliendo le proprie debolezze e difetti con benevola comprensione.
In particolare la Comunità si fa carico della vigilanza, dell’assistenza e messa a punto delle progetto educativo utilizzando le seguenti modalità operative:
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la promozione di un contesto relazionale accogliente e stimolante che permetta la costruzione di legami di amicizia sia all’interno che all’esterno della comunità,
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l’osservazione delle condizioni psicofisiche all’ingresso,
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l’ osservazione ed il monitoraggio della risposta cognitiva ed emotiva all’evento traumatico subito,
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l’osservazione delle sviluppo evolutivo nelle sue fasi di crescita e cambiamento,
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l’osservazione del rapporto relazionale ed emotivo con il contesto familiare residuo,
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l’osservazione delle capacità relazionali e di gioco con i coetanei,
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l’inserimento del minore nel percorso scolastico,
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l’inserimento del minore in spazi ludico ricreativi e sportivi adatti all’età,
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il sostegno nell’apprendimento post scolastico,
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il coordinamento di interventi integrati con la collaborazione dei servizi specialistici territoriali di competenza,
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lo sviluppo di un progetto individualizzato finalizzato all’acquisizione di una sempre maggiore indipendenza ed autonomia di crescita.
La Comunità residenziale “Il Gelso” si impegna a rispettare e valorizzare le credenze religiose e le esigenze culturali di tutti gli ospiti nella libertà.
Intervento educativo e metodologia.
Indispensabili presupposti dell’intervento educativo sono la valutazione del Progetto Quadro redatto dai Servizi invianti, una prima visita di conoscenza della comunità, il rispetto dei tempi concordati, la condivisione del Regolamento interno e del Progetto educativo individualizzato.
All’inizio dell’inserimento si attiva insieme una complicità educativa per creare un ambiente familiare, affettuoso ed accogliente. Si facilita la condivisione degli spazi di vita, si favoriscono relazioni affettive significative e si accompagna il minore nella comprensione, interiorizzazione e rispetto delle regole.
L’impianto educativo prevede le seguenti modalità.
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Facilitare il dialogo e il confronto del minore con gli operatori. La relazione quotidiana è un momento educativo fondamentale. Gli operatori/educatori cercano di essere adulti significativi di riferimento che sanno accogliere, prendere in carico e contenere i diversi vissuti, anche traumatici. Svolgono funzioni genitoriali pur non ponendosi mai in alternativa o in competizione con i genitori naturali, affidatari o adottivi.
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Predisporre un ritmo della vita quotidiana sia individuale che di gruppo nel quale il minore ritrovi un giusto equilibrio fra l’impegno, la scuola, il divertimento, la cura di sé, la cura dell’ambiente di vita e le varie attività lavorative condivise (apparecchiare la tavola, sparecchiare, tenere in ordine la propria stanza, preoccuparsi degli spazi comuni, ecc.)
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Predisporre e stimolare una vita di gruppo solidale, collaborativa e soddisfacente. Sentirsi partecipi ed attivi nella costruzione della vita comunitaria e preoccupati di migliorare il benessere di sé e del gruppo per prevenire comportamenti di rottura, di chiusura e di devianza. Momenti di confronto comune possono utilmente servire per organizzare le attività settimanali valutare proposte, attività, viaggi, esprimere preferenze e desideri.
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Sostenere il minore nella ridefinizione di sé, nella crescita dell’autostima e della fiducia in se stesso, negli altri e nel contesto sociale.
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Animare il tempo libero per favorire processi di socializzazione e di svago. È indispensabile la messa a punto di progetti e laboratori per occupare i minori, offrire loro strumenti espressivi e indurre abilità e competenze (Progetto colture orticole, laboratorio espressivo ed artistico, attività sportive ed uscite di varia tipologia). I minori sono sostenuti ed accompagnati nell’assunzione di una graduale autonomia, nella progressiva capacità di discernimento e di scelta dei propri impegni e decisioni.
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Integrare gli stimoli educativi con la partecipazione ad eventi e progetti esterni organizzati da Enti ed Associazioni istituzionali e no profit presenti sul territorio. La finalità è quella di imparare ad interagire con il territorio e ad utilizzarne tutte le risorse utili per la propria crescita.
Per ogni minore è tenuta e periodicamente aggiornata una Cartella personale, contenente la documentazione individuale e quella relativa agli interventi educativi attivati.
Sul frontespizio sono indicate informazioni di veloce reperibilità: i dati sensibili del minore e della famiglia d’origine, i riferimenti telefonici dei servizio inviante e la data di ingresso in comunità.
La cartella è suddivisa in diverse sezioni:
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sezione sanitaria, contenente la documentazione medica pregressa e attuale del
minore;
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sezione progettuale, contenente relazioni e comunicazioni del Servizio Sociale inviante, i decreti del Tribunale dei Minori, le relazioni di osservazione e aggiornamento redatte dall’ educatore di riferimento, il progetto educativo individuale;
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– sezione scolastica, contenente le comunicazioni tra la scuola e la comunità e le Schede di valutazione.
Il Progetto Educativo Individualizzato, redatto in sinergia con i Servizi sociali invianti, individua gli obiettivi, la metodologia, gli strumenti e le proposte educative e la definizione dei tempi per ciascuna fase del percorso. Articola concretamente il cammino di crescita e di accompagnamento che costituisce il filo conduttore degli interventi educativi.
Vengono prese in considerazione le diverse aree della crescita personale, (autostima-autonomia), area “affettivo-relazionale” (rapporti con adulti e coetanei), area “scolastica” (competenze-motivazioni) e area dinamiche “familiari” (legami-conflitti).
La verifica del percorso è quella prevista dal Progetto Quadro; il monitoraggio costante permette in ogni momento di valutare con attenzione ed eventualmente modificare il P.E.I, tenendo conto dei processi evolutivi significativi del minore.
È di fondamentale importanza, inoltre, far sì che i minori accolti mantengano, qualora sia possibile, un reale contatto con le famiglie di origine, non solo per accrescere la consapevolezza del vissuto di ognuno, ma anche per aiutarli e sostenerli qualora i percorsi individuali di disagio abbiano creato rotture e separazioni.
Tipologia dell’ospite
La Comunità educativa Il Gelso accoglie bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 ed i 17 anni, italiani e stranieri, di entrambi i sessi, in situazione di bisogno, segnalati dai Servizi Sociali Territoriali e propone loro un percorso educativo residenziale.
“I bambini con meno di sei anni possono essere ospitati eccezionalmente nel caso si tratti di fratelli accolti o in caso di emergenza.” (ai sensi DGR 1904/2011)
Non si effettuano inserimenti di minori portatori di handicap con grave compromissione dell’autonomia o di minori con patologia psichiatrica grave.
Tenendo conto delle dimensioni della struttura, degli spazi abitativi e dei vincoli strutturali previsti dalla Delibera di Giunta 1904/2011, la capacità ricettiva totale massima è di 9 minori, con n.1 posto destinato alla Pronta accoglienza.
Servizi offerti
Con la presa in carico dell’ospite la Comunità educativa Il Gelso si attiva per la valutazione dei bisogni e delle necessità prioritarie, delle abilità e competenze d’ingresso, degli strumenti e delle metodologie da mettere in campo. Individua i punti salienti del Progetto, gli interventi a breve e lungo termine per raggiungere gli obiettivi prefissati. .
In particolare offre i seguenti servizi.
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L’accoglienza residenziale, vitto e alloggio, con ogni supporto e servizio alberghiero, realizzato nell’ottica educativa che prevede anche la collaborazione del minore e la sua progressiva autonomizzazione.
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La vigilanza e il sostegno educativo attraverso la presenza degli educatori e delle figure adulte che animano e gestiscono la vita della comunità e che sono riferimento per i bisogni e le esigenze individuali.
L’affiancamento educativo è finalizzato
alla crescita della consapevolezza di sé e della vita di gruppo,
alla facilitazione delle dinamiche familiari, per mantenere una vita serena e rassicurare nei momenti di difficoltà e tensione,
al sostegno nell’integrazione con il contesto sociale e nella scuola,
alla sollecitazione delle autonomie individuali,
alla comprensione delle dinamiche con la famiglia di origine, eccetera.
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Il supporto di uno Psicologo (Coordinatore e responsabile del Progetto d’inserimento) che cura l’inserimento, il progetto individuale, gli aspetti legati alle relazioni affettive personali, alle dinamiche di convivenza e alla vita sociale in generale, con eventuale supervisione psichiatrica (da concordare con gli Enti invianti).
Il Coordinatore è responsabile anche dell’Equipe di progetto che si riunisce settimanalmente per valutare ammissioni e dimissioni, elaborare progetti e verificarli, analizzare la vita della comunità, affrontare problemi e risolverli.
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Il supporto di un Supervisore, per la verifica e messa a punto del Progetto educativo generale, per curare le dinamiche dell’Equipe di progetto, per allentare eventuali tensioni e incomprensione, per sostenere e motivare gli interventi educativi degli operatori, per valutare inserimenti particolarmente difficili e complessi.
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Spazi, strumenti e progetti per realizzare il Percorso educativo individualizzato.
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Laboratori espressivi e formativi volti ad implementare la manualità, a fornire competenze espressive ed artistiche a progettare e creare ad esprimere la propria creatività e il proprio immaginario (aperti anche al territorio).
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Sostegno allo studio e Doposcuola con animazione. Previsto nelle ore pomeridiane, finalizzato al sostegno per le attività scolastiche, all’animazione di attività ludiche ed all’assistenza (aperto anche al territorio)
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Uscite formative e ricreative. Esperienze d’apprendimento diverse dal percorso strettamente scolastico, visite guidate, visione di film, attività fotografica, laboratori teatrali e multimediali, partecipazione a spettacoli conferenze ecc. (aperti anche al territorio)
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Attività sportive interne o esterne presso i centri sportivi del territorio finalizzate coltivare i propri interessi, ampliare la propria sfera relazionale, imparare a rispettare le regole e la disciplina, percepire la propria corporeità e svilupparla, accettare le dinamiche del conflitto e della sconfitta ecc.
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Colloquio personale con l’Educatore tutor o il Coordinatore-psicologo indispensabile momento di riflessione e confronto sulle proprie problematiche, sulla propria crescita, sulle proprie necessità, sulla propria interiorità.
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Riunioni di gruppo per imparare il dialogo e la condivisione, favorire il confronto e la comunicazione, migliorare la vita di gruppo ed aumentare il livello di benessere individuale e dell’ambiente di vita
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Programmazione quotidiana e settimanale. Individuazione della giornata tipo, scansione del tempo alla ricerca di un equilibrio e di una dinamica che sappiano coniugare dinamicità e riposo, attivismo e contemplazione.
Personale operativo ed organizzazione
Il lavoro educativo con minori, spesso provenienti da situazioni di disagio complesse, richiede un intervento particolarmente qualitativo, competenze professionali e relazionali elevate, sostegno ed aiuto.
L’anima della comunità è costituita dall’Equipe educativa di cui fanno Responsabile di Comunità e da tutti gli operatori (educatori, animatori, psicologi) che prestano servizio educativo nella struttura..
La struttura si avvale inoltre di figure di supporto esterne quali Volontari dell’Associazione Grazia e pace, Tirocinanti, ecc.., che, adeguatamente formati, affiancano gli operatori soprattutto nei momenti più impegnativi della giornata.
La presenza di ciascuno è preziosa sempre. Ognuno partecipa al progetto educativo secondo il proprio ruolo, le proprie funzioni e le proprie specificità.
All’interno della Struttura operano diverse figure professionali.
Coordinatore / Responsabile della comunità. Ha un ruolo particolarmente autorevole, punto di riferimento decisionale per tutte le scelte che riguardano la vita della struttura.
Coordina le riunioni dell’Equipe educativa, è responsabile finale nella scelta dei progetti delle attività degli inserimenti e delle dimissioni. Cura i rapporti con i servizi ed il territorio e con ogni altro organo di competenza sui minori verifica l’andamento gestionale e propone eventuali cambiamenti amministrativi e strutturali al presidente della cooperativa.
Garantisce la reperibilità telefonica in caso di emergenza.
L’Educatore: svolge un ruolo specificatamente educativo che si realizza attraverso la relazione empatica con i minori, ed è responsabile della realizzazione dei Progetti educativi individualizzati. Osserva, sostiene e valuta gli interventi educativi e condivide le proprie opinioni e riflessioni nella riunione settimanale di équipe.
E’ inoltre incaricato della cura e della conduzione della struttura e può assolvere particolari compiti su delega del Responsabile.
In particolare ogni educatore svolge ruolo di tutor per uno o più ospiti.
Assiste all’eventuale somministrazione di farmaci prescritti da personale sanitario e compila il diario giornaliero.
L’Animatore: oltre a svolgere piccoli compiti di gestione e cura della struttura ed intervenire per il sostegno e la vigilanza, progetta ed organizza, in accordo con il responsabile e in sinergia con le altre figure professionali, attività espressive, educative, ricreative, ludiche, di socializzazione, ecc. in consonanza con il Progetto educativo generale.
L’operatrice domestica, se necessaria, si occupa della pulizia della casa e della cucina. Interagisce con i minori e li coinvolge se necessario ed in sintonia col progetto educativo nelle attività di pulizia cura dell’ambiente, preparazione dei pasti e della tavola.
Numero degli operatori.
Ai sensi art. n. 2.2.2 DGR 1904/2011 Gli educatori delle Comunità educative residenziali lavorano in équipe.
L’équipe è formata per almeno i due terzi da personale educativo in possesso dei titoli di studio previsti al punto a1). Un terzo dell’équipe può essere formato da operatori a norma del punto a2) e a3).
N.di Figure educative nell’Equipe | n. Minimo di educatori di comunità per minori, con i requisiti di cui al punto a1) | n. di Figure educative in formazione con i requisiti di cui al punto
a2) |
n. di Figure educative con i requisiti di cui al punto a3) |
7 | 5 | Da 1 a 2 | Da 1 a 2 |
8 | 6 | Da 1 a 2 | Da 1 a 2 |
Ai sensi art. n. 8.2.1 DGR 1904/2011 il numero degli operatori in rapporto al numero degli accolti è commisurato secondo il seguente schema.
Numero accolti | Numero operatori a tempo pieno di 38 ore o teste equivalenti in équipe |
Fino a 6 | 6,5 |
7-8 | 7,5 |
I Volontari ed i tirocinanti: affiancano gli operatori ed intervengono come supporto nella realizzazione di attività e progetti. Attivano dinamiche di comunicazione e di interazione per facilitare il confronto, la crescita la socializzazione,.
Possono in particolare collaborare con i minori per assolvere i propri impegni scolastici, per assistere e condividere le attività del tempo libero.
Il Supervisore: è una figura professionale esterna all’Equipe.
Garantisce con continuità la realizzazione del Progetto educativo della struttura ed interviene in caso di necessità e bisogno.
Il Rappresentante legale e Presidente della Grazia e pace Coop. sociale a r.l. svolge anche la funzione di Responsabile amministrativo e si occupa della gestione finanziaria.
Il Referente amministrativo è responsabile di tutte le questioni tecniche, organizzative, amministrative specifiche.
La cooperativa Grazia e pace Cooperativa sociale a r. l. organizza e promuove, per i propri operatori, attività di formazione permanente. In particolare la Formazione avviene attraverso un Incontro settimanale, guidato dal Responsabile, Psicologo e Psicoterapeuta qualificato e la partecipazione ad un Corso annuale di aggiornamento, organizzato dalla Grazia e pace Coop. sociale a r. l., o da Enti ed Agenzie formative esterni.
I turni e le presenze del personale educativo sono funzionali alle attività ed alla presenza ed al numero degli ospiti, nel rispetto della norma.
Una volta alla settimana si riunisce l’Equipe educativa per confrontarsi e condividere l’andamento del progetto in particolare delibera sui seguenti aspetti.
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Programmazione e valutazione delle attività.
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Valutazione sull’andamento dei singoli Progetti educativi.
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Piani d’intervento individuali o per il gruppo utenti.
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Individuazione delle criticità, dei bisogni e necessità.
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Valutazione delle richieste degli ospiti.
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Organizzazione e gestione della vita quotidiana
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opportunità di formazione ed aggiornamento. Ecc..
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Per ogni riunione si redige un sintetico verbale che diviene nel tempo un utile strumento e parte integrante della processo di miglioramento interno, finalizzato al raggiungimento di una sempre maggiore qualità nell’erogazione del servizio.
Modalità di ammissione e di permanenza degli ospiti.
Gli inserimenti di nuovi ospiti si effettuano su richiesta dei Servizi sociali invianti.
Le richieste di inserimento vanno inoltrate ai Responsabili della struttura, previo contatto telefonico, mediante l’invio di una relazione sul caso (Progetto quadro ai sensi DGR 1904/2011, via fax o mail).
Quindi, dopo la valutazione fatta dall’Equipe educativa e un ulteriore colloquio con gli Operatori sociali e l’ospite, viene concordato il momento più opportuno per l’inserimento.
Diversa procedura viene seguita per l’inserimento Pronta accoglienza (Vedi Modello operativo per la Pronta accoglienza).
Al momento dell’inserimento in comunità viene redatto un Progetto educativo individualizzato secondo le modalità previste.
La permanenza in comunità, in linea di principio, non è subordinata a limiti di tempo predefiniti. Essa può variare in funzione del raggiungimento degli obiettivi prefissati.
I documenti per l’inserimento richiesti dalla comunità sono i seguenti:
♦ stato di famiglia,
♦ permesso di soggiorno (per gli ospiti stranieri),
♦ codice fiscale,
♦ tessera sanitaria,
♦ eventuale esenzione dal pagamento di ticket,
♦ documentazione relativa ad eventuali malattie, esami, ricoveri, cartelle cliniche ecc.,
♦ Progetto Quadro (ed eventuali valutazioni psicodiagnostiche),
♦ autorizzazione al trattamento dei dati personali,
♦ impegno di spesa dell’ente pagante la retta,
♦ dati anagrafici completi dei genitori o eventuali figure di riferimento e tutela,
♦i certificati di vaccinazione
♦ l’eventuale documentazione e curriculum scolastico
♦ il/i decreto/i del Tribunale per i Minorenni e/o altri provvedimenti dell’autorità giudiziale, se presenti.
La Comunità si rende disponibile anche alla prosecuzione della permanenza dei ragazzi ospitati oltre il compimento del diciottesimo anno, purché sia condiviso un nuovo Progetto e l’inserimento sia ben integrato nell’esperienza d’accoglienza delle varie realtà di vita della Comunità Grazia e Pace.
Per il reinserimento nella vita sociale dei minori diventati maggiorenni, la Comunità fornisce Servizi aggiuntivi come l’assistenza domiciliare, il sostegno psicologico e psicoterapeutico e ogni altra azione di supporto concordata con i Servizi invianti.
Modalità di dimissioni degli ospiti
La proposta di dimissione viene presentata in sede di équipe e concordata con il servizio inviante nei seguenti casi.
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Raggiungimento degli Obiettivi del Progetto educativo individualizzato.
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Modifica del Progetto educativo e trasferimento ad altra struttura.
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Valutata incompatibilità con l’organizzazione della vita della Comunità
L’ospite non viene dimesso senza che gli sia garantita una nuova situazione di accoglienza e, quando possibile, non prima che sia integrato nel contesto di vita al di fuori della struttura
Modello operativo per la Pronta accoglienza
Alla Pronta accoglienza viene destinato n. 1 posti letto con bagno per offrire ospitalità e tutela immediata. L’inserimento in Pronta accoglienza deve tuttavia avvenire alle seguenti condizioni e seguendo le procedure indicate.
Se il posto è disponibile e qualora non vi siano ostacoli di altra natura, alla richiesta di inserimento in emergenza viene data una risposta immediata.
La richiesta può essere fatta telefonicamente contattando l’operatore in servizio o in altra forma con richiesta scritta via fax o e-mail.
Gli operatori in servizio accolta la richiesta di inserimento in emergenza, che può avvenire anche nelle ore notturne, è tenuto a seguire un protocollo che prevede la presa in carico temporanea in attesa di una successiva valutazione.
L’inserimento non deve comunque provocare alcuna destabilizzazione della Comunità e non deve interferire con il regolare svolgimento della vita quotidiana.
All’arrivo dell’ospite, l’operatore cerca di rilevare i bisogni immediati cercando se possibile di intervenire.
Appena possibile vengono illustrate le regole essenziali della vita comune.
Il Servizio inviante quindi si incontrerà con il Responsabile per procedere alla formulazione di un Progetto più articolato.
Affinché l’inserimento in pronta accoglienza possa trasformarsi in inserimento a breve-medio termine, è necessario che l’Equipe educativa faccia la propria valutazione ed esprima il proprio consenso.
Regolamentazione delle visite agli ospiti
Le visite ai minori della Comunità possono avvenire nel rispetto delle disposizioni emanate dal Tribunale per i Minorenni e nell’ambito delle regolamentazioni disposte dai Servizi sociali competenti, previo accordo con i Responsabili e/o gli Operatori della Comunità.
Orari di visita e modalità delle stesse sono pertanto differenziati come previsto dal Progetto d’inserimento.
Anche le telefonate possono essere soggette a regole e/o limitazioni.
Sicurezza e Tutela dei dati sensibili
La Comunità educativa Il Gelso rispetta le normative vigenti in materia di sicurezza, prevenzione incendi e salute nei luoghi di lavoro. È previsto un Piano di Emergenza, di Evacuazione è stato diligentemente redatto il Documento di Valutazione dei Rischi.
Periodicamente come previsto dal Testo Unico per la sicurezza sul lavoro D.Lgs. 81/2008 vengono organizzati corsi di formazione ed aggiornamento ed attivate esercitazioni pratiche per assicurare l’idonea preparazione di fronte a situazioni di rischio ed emergenza.
In ottemperanza alle prescrizioni previste dal Regolamento (UE) 2016/679 in materia di riservatezza dei dati sensibili, è possibile visionare presso la Segreteria della Comunità il Documento Programmatico sulla Sicurezza.
Il trattamento dei dati personali comuni e sensibili, va effettuato limitatamente alle seguenti finalità:
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esecuzione della prestazioni inerenti il servizio;
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corretta compilazione della cartella di ingresso;
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stesura del Pei
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relazioni con i servizi sociali competenti, adempimenti di obbligo informativo con il Tribunale minorile e le autorità competenti.
Tali dati sono sottoposti a idonee misure di sicurezza all’interno della Comunità educativa e presso la sede amministrativa della cooperativa Grazia e pace Coop sociale a r.l. e sono conservati per il periodo strettamente necessario.
Il sistema di Qualità
Il sistema Qualità adottato dalla Grazia e pace Coop. sociale a r. l. permette la valutazione e il monitoraggio dei risultati perseguiti e raggiunti e una costante ricerca e d’azione di miglioramento. Essa trae spunto dalla rilevazione puntuale di una serie di indicatori definiti ad inizio anno.
Ogni anno infatti l’Equipe educativa con il supporto dell’Ufficio Qualità della Grazia e pace Coop sociale a r.l. definisce gli indicatori che saranno utilizzati per monitorare l’andamento del servizio.
Tali indicatori vengono poi analizzati dal Responsabile del servizio in collaborazione con l’Equipe stessa. L’ analisi termina con l’individuazione, per ogni indicatore, di azioni da mettere in atto nel periodo successivo al fine di migliorare i risultati e raggiungere i target definiti a inizio anno.
Tutto questo viene condiviso nell’Equipe educativa e relazionato nel CDA della Cooperativa che ne è il garante.
Gli indicatori valutano la tempestività e l’efficacia nella realizzazione dei PEI, la realizzazione delle attività previste e programmate, i successi educativi e la crescita dei minori, la continuità della presenza in comunità, la progressione dell’adattamento alla vita comunitaria e sociale, le competenze eventualmente maturate ai vari livelli.
Costi per l’accoglienza
La retta giornaliera (vedi allegato A) comprende l’alloggio, l’assistenza, la vigilanza, un supporto o sostegno psicologico se necessario, i servizi di accompagnamento e trasporto.
Essa è disaggregata nelle varie voci e può essere composta secondo le esigenze dell’ospite e del Servizio inviate.
Per ogni dettaglio aggiuntivo vedi le indicazioni ed informazioni dell’allegato.
Organizzazione e note Amministrative
Il Coordinatore e Responsabile della struttura è la dott.ssa Rosanna Deluca, Psicologa e Psicoterapeuta; a lei vanno rivolte le richieste di inserimento e di verifica dei Progetti educativi.
Il Responsabile amministrativo è il dott. Pietro Leonardi, Presidente della Cooperativa; egli riceve e tratta tutte le istanze di carattere amministrativo ed economico.
Il Supervisore dell’Equipe educativa è il dott Giovanni Brighenti, psicologo e psicoterapeuta.
Riferimenti telefonici:
Riferimenti telefonici:
Dott. Rosanna Deluca |
Responsabile della Struttura |
Cell. 3205543650 |
Dott. Giovanni Brighenti |
Supervisore dell’Equipe di Progetto |
Cell 3479032217 |
Sig.ra Barbara Valbonetti |
Educatrice professionale – Referente e Vice Presidente |
Cell. 3454478061 |
Dott. Pietro Leonardi |
Presidente della Cooperativa e Responsabile amministrativo |
Cell. 3299539974 leonardipietro2@gmail.com |
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Cesena 31-01-2022
Il Presidente della
Grazia e pace Coop. sociale a r. l
(Leonardi dott. Pietro)